DEL LAVORO DELL'APE NON SI BUTTA VIA NIENTE

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Autunno, sbalzi di temperatura, giorni di pioggia, primi freddi, primi raffreddori, tempo di ricostituenti, meglio se naturali. E allora via con miele, propoli, pappa reale, olio di fegato di merluzzo, estratto di echinacea e altre svariate preparazioni vegetal/animali.

In natura le api sono sicuramente le più grandi produttrici di ricostituenti naturali.

Il primo fra tutti è indiscutibilmente il miele. Le  prime tracce di apicoltura risalgono al VI millennio a.C. , all’incirca 4000 anni fa nell’antico Egitto era usato sia in cucina che nella medicina, addirittura nel codice di Hammurabi si trova una legge a tutela degli apicoltori. Anche i Babilonesi lo usavano in cucina, utilizzato anche nel medioevo nella preparazione di bevande quale idromele e birra, come conservante alimentare, fino all’introduzione della canna da zucchero è stato il dolcificante più utilizzato e diffuso, cadendo in disuso con l’avvento dello zucchero raffinato industrialmente. Solo negli ultimi anni sta tornando ad affermarsi come alimento dalle importanti qualità nutritive, proprio in virtù delle sue proprietà terapeutiche, essendo infatti ricco di vitamine e oligoelementi, sostanze battericide e antibiotiche, viene usato anche da atleti e da chi compie sforzi fisici prolungati.

Esistono molte varietà di miele, e ad ognuna vengono associate proprietà più specifiche, il miele di Acacia per esempio è un valido disintossicante e antinfiammatorio delle vie respiratorie, quello di Tiglio ha proprietà sedative e pare sia un valido aiuto per combattere l’emicrania, se invece avete la tosse, il miele di eucalipto è quello che fa per voi.

C’è poi la propoli, sempre prodotta dalle api, deriva dalle resine degli alberi e contiene cere, oli essenziali, polline e grandi quantità di flavonoidi. Gli egizi lo usavano per la mummificazione, i mastri liutai nelle vernici per gli strumenti musicali, è impiegato nella medicina alternativa e per la preparazione di caramelle e soluzioni alcooliche  contro il mal di gola. È un antiinfiammatorio naturale e ha effetto benefico su tutto l’apparato respiratorio. Viene usato anche in agricoltura per la difesa delle colture in quanto stimola l’autodifesa delle piante.

Infine parliamo della pappa reale. Il suo nome deriva dal fatto che oltre a rappresentare il nutrimento delle larve delle api fino ai tre giorni di età, è anche quello dell’ape regina per tutta la durata della sua vita.

Perché le sue proprietà restino intatte va consumata fresca, ma in commercio si trova anche in forma liofilizzata. A quanto pare in natura non esistono prodotti più ricchi di questo di vitamina B5 e le proprietà attribuite a questo nobile nettare spaziano da rivitalizzante, antifatica, stimolante della crescita (chi di voi non si è sorbito almeno una volta in vita la palettina di pappa reale fresca alla mattina durante la colazione? E che diciamolo, come sapore non è neanche tutta sta bontà) fino a euforizzante e antidepressivo e, naturalmente, immunostimolante.

Insomma si può dire che questi piccoli insetti di cui un po’ tutti temiamo le punture, svolgono in realtà un prezioso lavoro i cui frutti ci tornano più che utili soprattutto nelle stagioni più fredde, proprio quelle che ci aspettano nei prossimi mesi.

E con questi prodotti naturali abbiamo risorse preziose da utilizzare, il freddo non ci coglierà impreparati!

Continuate a seguirci!

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